domenica 9 dicembre 2012

Non svendiamo i gioielli di famiglia!

Diverse generazioni di cittadini contribuenti hanno "generato" un patrimonio pubblico importante: (autostrade, dighe , ponti, aziende, ecc.).
Dall'incredibile passato dell'Italia, poi, abbiamo ereditato dei beni di valore inestimabile (palazzi, monumenti, operre d'arte, ecc.).
Ora qualcuno sostiene che dobbiamo vendere i nostri beni comuni per pagare i debiti contratti da amministratori pubblici inconpetenti e corrotti, inconsapevolmente collusi con le banche, che sono ricaduti sul popolo italiano in termini di debito pubblico.

Io credo che sia sbagliato! Non dobbiamo vendere i gioielli di famiglia!

O meglio: un sacrificio si può fare solo se serve a sanare - una volta e per tutte - un problema. In altre parole, se capita una disgrazia (una malattia, un incidente) qualsiasi famiglia è disposta a vendere l'argenteria per salvare il familiare o ricostruire la casa.
Ma noi:  stiamo affrontando una situazione una-tantum o forse stiamo pagando la bella vita ai furbi che vogliono continuare così?

Allora, finchè non c'è un piano ed un programma (si dice roadmap) serio per riportare il paese in carreggiata, i gioielli non si vendono: è tutto quello che ci è rimasto!
Se poi esce fuori questo piano, allora si può volontariamente (e possibilmente scegliendo tutti insieme) decidere di sacrificare qualcosa una volta soltanto e per tutte.

Vecchio politico di partito: io non ti dò niente! Fatti da parte: non sarai tu a prendere queste decisioni!

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